mercoledì 27 settembre 2017

Barcolana49



TRIESTE 29 Settembre - 8 Ottobre

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venerdì 7 ottobre 2016

Mostra fotografica "vento"

Abbiamo chiesto a 40 fotografi italiani di fama nazionale di raccontarci il Vento, di catturarlo in una fotografia. Le foto d’autore saranno battute all’asta alla fine della mostra, e il ricavato sarà devoluto in beneficienza all’Irccs Burlo Garofolo di Trieste, un dono in occasione dei 160 anni dell’ospedale materno-infantile del Friuli Venezia Giulia.




link : http://www.discover-trieste.it/Trieste-Now/Mostra-fotografica-Vento

giovedì 22 settembre 2016

Scoprire Trieste - Faro della Vittoria

Faro della vittoria: aperto per visite guidate ogni sabato e domenica pomeriggio fino al 9 ottobre, a ingresso gratuito.

La visita alla torre dura 15 minuti, con orario dalle 15 alle 19 ogni sabato e domanica, Ultimo ingresso ore 18.30.


In occasione della Regata velica Barcolana, ovvero il 2o sabato e domenica di ottobre, l'apertura è dalle 9.30 alle 17.30, con orario continuato. Ultimo ingresso ore 17.

Si ricorda che per garantire la sicurezza dei visitatori l'accesso alla torre del Faro è consentito a un numero massimo di 10 persone alla volta accompagnate da un addetto. La visita alla torre dura 15 minuti.



Il Faro della Vittoria è un'opera imponente (alta 67,85m) e comprende due importanti funzioni: commemorare i marinai caduti nella Prima Guerra Mondiale e guidare la navigazione notturna nel Golfo di Trieste (la lanterna è collocata a 115 metri sopra il livello del mare, compie un giro intorno all'asse in 30 secondi e sprigiona una luminosità di circa 1.200.000 candele con una portata media di 30 miglia).

La parte ornamentale è completata, in basso, dalla potente figura del Marinaio Ignoto, opera di Giovanni Mayer, realizzata dal maestro scalpellino Regolo Salandini con l'impiego di 100 tonnellate di pietra di Orsera. Sotto la statua è affissa l'ancora del cacciatorpediniere Audace (prima nave italiana a entrare nel porto di Trieste il 3 novembre 1918), donata dall'ammiraglio Paolo Thaon di Revel, Ministro della Marina del Regno d'Italia.

Ai lati dell'ingresso del Faro sono posti due proiettili della corazzata austriaca Viribus Unitis. Su una grande piastra in pietra è incisa l'iscrizione " A.D. MCMXXVII Splendi e ricorda i Caduti sul mare MCMXV - MCMXVIII".Dopo sette anni di chiusura totale e alcuni restauri, il Faro è stato riaperto al pubblico il 18 maggio 1986, grazie all'interessamento della Provincia di Trieste e col concorso dell'allora Azienda Autonoma di Turismo e Soggiorno. Attualmente è possibile accedere anche al secondo anello della struttura.

Fonte: Comunicato della Provincia di Trieste
Link: http://www.trieste.com/vacanze/news/visite-faro-della-vittoria-2016.html

lunedì 19 settembre 2016

Libri, Arte e Cultura - 'Forma e sostanza'

'Forma e sostanza': in mostra le incisioni dell'artista Gastone Bianchi

DOVE: Galleria Rettori Tribbio - Piazza Vecchia 6 - Trieste
QUANDO: 10 - 23 settembre 2016
ORARIO: feriali 10 - 12.30 e 17 - 19.30 / festivi 10 - 12 / lunedì e venerdì pomeriggio chiuso


Sabato 10 settembre alle 19 s'inaugura alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste (piazza Vecchia 6) la mostra di incisioni del giovane artista Gastone Bianchi, che sarà introdotta dall'architetto Marianna Accerboni. Intitolata Forma e sostanza, la rassegna propone 22 raffinate cere molli realizzate dall'autore nel 2016 su lastra di zinco con il proprio torchio.

Bianchi, che, oltre che incisore, è anche pittore, scultore e designer, trasfonde nelle opere calcografiche, con sensibilità e un linguaggio sottilmente in bilico tra astrazione e figurazione magica, la propria visione del mondo, in una sorta di riflessione su alcuni aspetti del pensiero e della cultura dell'esistenza. Fino al 23 settembre.

Dopo il grande successo della personale dedicata ai vetri realizzati a Lugano secondo la complessa tecnica delle murrine - scrive Accerboni - il giovane e poliedrico artista Gastone Bianchi presenta alla Galleria Rettori Tribbio una ventina di raffinate cere molli, apparentemente criptiche, realizzate di recente su lastra di zinco con il proprio torchio nel suo studio dall'atmosfera neoclassica eccezionalmente intatta.

La rassegna, non a caso intitolata "Forma e sostanza", rappresenta una sorta di riflessione su alcuni aspetti del pensiero e della cultura dell'esistenza, intesa e sceverata in una sorta di rapporto ravvicinato tra mondo occidentale e orientale, con particolare riferimento al prediletto Giappone, e tra uomo e natura. Una meditazione, visualizzata con equilibrio in termini estetici, che oscillano tra una forma figurale spesso interiorizzata e la libertà del gesto che diventa atto simbolico. Una creatività molto personale, al di fuori degli schemi e imperniata sull'analisi del dualismo espresso dal titolo, che fa seguito al tema dell'indifferenza affrontato lo scorso anno da Bianchi nella stessa sede espositiva mediante un altro ciclo di incisioni.

In mostra l'essenzialità del segno attualizza concetti eterni, suggerendo parimenti un'interpretazione della realtà contemporanea, mentre cromatismi diversi si palesano a volte quasi come una sorta di approfondimento e variazione musicale sul tema. Sul piano pittorico e calcografico Bianchi sa intervenire istintivamente con appropriata incisività laddove occorre, alternando armonicamente silenzi meditativi a entusiasmi cromatici, allusioni aniconiche a segni precisi e decisi e componendo una sorta di rappresentazione organica del pensiero, che a volte scivola suadente e liberamente in una sorta di riflessione onirica, nell'esternazione di una parte per il tutto o in una concezione deterministica della realtà. Una riflessione filosofica - conclude Accerboni - che, attraverso una pittura dalla tensione simbolica e dalle suggestioni naturalistiche, cerca e spesso trova, con semplice profondità, l'essenza delle cose.

Gastone Bianchi (Trieste, 1986), pittore, scultore e designer, si forma alla Scuola Internazionale di grafica di Venezia con i maestri Davide Battistin e Takahiro Kishi. Nel 2005 frequenta diversi corsi e laboratori artistici alla Scuola del Vedere di Trieste con i maestri X.A. Polomar, R. Busdon, J.A. Gonano, C.M. Feruglio. Dopo studi specifici a Lugano, idea e realizza vasi in vetro colorato, gioielli e fumetti.

Ha tenuto due personali: Gli occhi dell'anima nel 2011 nella Sala d'arte Centuria Centum Heredia di S. Martino di Terzo di Aquileia con installazioni, rielaborazioni e una scultura e La fatalità dell'indifferenza nel 2015 alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste con una serie di incisioni.

Ha partecipato alla mostra internazionale P.C. Dominioni. Cent'anni dopo in sedi istituzionali a Trieste e a Bruxelles, a rassegne e concorsi internazionali quali Trieste Contemporanea, Pittura e grafica di Agliano Terme, Grado Arte, XXII Concorso Lilian Caraian (segnalato) di Trieste, a varie edizioni di Opera XS e ad Artisti Contemporanei a Colonia, organizzata dall'Istituto Italiano di Cultura della città tedesca, e a varie collettive. Nell'agosto 2016 ha tenuto alla Sala Comunale d'Arte di Trieste l'importante personale... frammenti nel vetro... riflessi in poliestere.