Faro della vittoria: aperto per visite guidate ogni sabato e domenica pomeriggio fino al 9 ottobre, a ingresso gratuito.
La visita alla torre dura 15 minuti, con orario dalle 15 alle 19 ogni sabato e domanica, Ultimo ingresso ore 18.30.
In occasione della Regata velica Barcolana, ovvero il 2o sabato e domenica di ottobre, l'apertura è dalle 9.30 alle 17.30, con orario continuato. Ultimo ingresso ore 17.
Si ricorda che per garantire la sicurezza dei visitatori l'accesso alla torre del Faro è consentito a un numero massimo di 10 persone alla volta accompagnate da un addetto. La visita alla torre dura 15 minuti.
Il Faro della Vittoria è un'opera imponente (alta 67,85m) e comprende
due importanti funzioni: commemorare i marinai caduti nella Prima Guerra
Mondiale e guidare la navigazione notturna nel Golfo di Trieste (la
lanterna è collocata a 115 metri sopra il livello del mare, compie un
giro intorno all'asse in 30 secondi e sprigiona una luminosità di circa
1.200.000 candele con una portata media di 30 miglia).
La parte
ornamentale è completata, in basso, dalla potente figura del Marinaio
Ignoto, opera di Giovanni Mayer, realizzata dal maestro scalpellino
Regolo Salandini con l'impiego di 100 tonnellate di pietra di Orsera.
Sotto la statua è affissa l'ancora del cacciatorpediniere Audace (prima
nave italiana a entrare nel porto di Trieste il 3 novembre 1918), donata
dall'ammiraglio Paolo Thaon di Revel, Ministro della Marina del Regno
d'Italia.
Ai lati dell'ingresso del Faro sono posti due
proiettili della corazzata austriaca Viribus Unitis. Su una grande
piastra in pietra è incisa l'iscrizione " A.D. MCMXXVII Splendi e
ricorda i Caduti sul mare MCMXV - MCMXVIII".Dopo sette anni di chiusura
totale e alcuni restauri, il Faro è stato riaperto al pubblico il 18
maggio 1986, grazie all'interessamento della Provincia di Trieste e col
concorso dell'allora Azienda Autonoma di Turismo e Soggiorno.
Attualmente è possibile accedere anche al secondo anello della
struttura.
Fonte: Comunicato della Provincia di Trieste
Link: http://www.trieste.com/vacanze/news/visite-faro-della-vittoria-2016.html
Il luogo ideale per le vostre vacanze a Trieste! Situato nel centro della città al quarto piano di un edifico storico, il Bed and Breakfast Zudecche 1 offre stanze ampie ed accoglienti che uniscono elementi decorativi e tendenze contemporanee.
giovedì 22 settembre 2016
Scoprire Trieste - Faro della Vittoria
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mercoledì 21 settembre 2016
Visite Guidate per scoprire la città di Trieste!
Visitate il link : http://www.turismofvg.it/it/48845/Scopri-Trieste
e scoprite tutte le date!
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lunedì 19 settembre 2016
Libri, Arte e Cultura - 'Forma e sostanza'
'Forma e sostanza': in mostra le incisioni dell'artista Gastone Bianchi
DOVE: Galleria Rettori Tribbio - Piazza Vecchia 6 - Trieste
QUANDO: 10 - 23 settembre 2016
ORARIO: feriali 10 - 12.30 e 17 - 19.30 / festivi 10 - 12 / lunedì e venerdì pomeriggio chiuso
Sabato 10 settembre alle 19 s'inaugura alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste (piazza Vecchia 6) la mostra di incisioni del giovane artista Gastone Bianchi, che sarà introdotta dall'architetto Marianna Accerboni. Intitolata Forma e sostanza, la rassegna propone 22 raffinate cere molli realizzate dall'autore nel 2016 su lastra di zinco con il proprio torchio.
Bianchi, che, oltre che incisore, è anche pittore, scultore e designer, trasfonde nelle opere calcografiche, con sensibilità e un linguaggio sottilmente in bilico tra astrazione e figurazione magica, la propria visione del mondo, in una sorta di riflessione su alcuni aspetti del pensiero e della cultura dell'esistenza. Fino al 23 settembre.
Dopo il grande successo della personale dedicata ai vetri realizzati a Lugano secondo la complessa tecnica delle murrine - scrive Accerboni - il giovane e poliedrico artista Gastone Bianchi presenta alla Galleria Rettori Tribbio una ventina di raffinate cere molli, apparentemente criptiche, realizzate di recente su lastra di zinco con il proprio torchio nel suo studio dall'atmosfera neoclassica eccezionalmente intatta.
La rassegna, non a caso intitolata "Forma e sostanza", rappresenta una sorta di riflessione su alcuni aspetti del pensiero e della cultura dell'esistenza, intesa e sceverata in una sorta di rapporto ravvicinato tra mondo occidentale e orientale, con particolare riferimento al prediletto Giappone, e tra uomo e natura. Una meditazione, visualizzata con equilibrio in termini estetici, che oscillano tra una forma figurale spesso interiorizzata e la libertà del gesto che diventa atto simbolico. Una creatività molto personale, al di fuori degli schemi e imperniata sull'analisi del dualismo espresso dal titolo, che fa seguito al tema dell'indifferenza affrontato lo scorso anno da Bianchi nella stessa sede espositiva mediante un altro ciclo di incisioni.
In mostra l'essenzialità del segno attualizza concetti eterni, suggerendo parimenti un'interpretazione della realtà contemporanea, mentre cromatismi diversi si palesano a volte quasi come una sorta di approfondimento e variazione musicale sul tema. Sul piano pittorico e calcografico Bianchi sa intervenire istintivamente con appropriata incisività laddove occorre, alternando armonicamente silenzi meditativi a entusiasmi cromatici, allusioni aniconiche a segni precisi e decisi e componendo una sorta di rappresentazione organica del pensiero, che a volte scivola suadente e liberamente in una sorta di riflessione onirica, nell'esternazione di una parte per il tutto o in una concezione deterministica della realtà. Una riflessione filosofica - conclude Accerboni - che, attraverso una pittura dalla tensione simbolica e dalle suggestioni naturalistiche, cerca e spesso trova, con semplice profondità, l'essenza delle cose.
Gastone Bianchi (Trieste, 1986), pittore, scultore e designer, si forma alla Scuola Internazionale di grafica di Venezia con i maestri Davide Battistin e Takahiro Kishi. Nel 2005 frequenta diversi corsi e laboratori artistici alla Scuola del Vedere di Trieste con i maestri X.A. Polomar, R. Busdon, J.A. Gonano, C.M. Feruglio. Dopo studi specifici a Lugano, idea e realizza vasi in vetro colorato, gioielli e fumetti.
Ha tenuto due personali: Gli occhi dell'anima nel 2011 nella Sala d'arte Centuria Centum Heredia di S. Martino di Terzo di Aquileia con installazioni, rielaborazioni e una scultura e La fatalità dell'indifferenza nel 2015 alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste con una serie di incisioni.
Ha partecipato alla mostra internazionale P.C. Dominioni. Cent'anni dopo in sedi istituzionali a Trieste e a Bruxelles, a rassegne e concorsi internazionali quali Trieste Contemporanea, Pittura e grafica di Agliano Terme, Grado Arte, XXII Concorso Lilian Caraian (segnalato) di Trieste, a varie edizioni di Opera XS e ad Artisti Contemporanei a Colonia, organizzata dall'Istituto Italiano di Cultura della città tedesca, e a varie collettive. Nell'agosto 2016 ha tenuto alla Sala Comunale d'Arte di Trieste l'importante personale... frammenti nel vetro... riflessi in poliestere.
DOVE: Galleria Rettori Tribbio - Piazza Vecchia 6 - Trieste
QUANDO: 10 - 23 settembre 2016
ORARIO: feriali 10 - 12.30 e 17 - 19.30 / festivi 10 - 12 / lunedì e venerdì pomeriggio chiuso
Sabato 10 settembre alle 19 s'inaugura alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste (piazza Vecchia 6) la mostra di incisioni del giovane artista Gastone Bianchi, che sarà introdotta dall'architetto Marianna Accerboni. Intitolata Forma e sostanza, la rassegna propone 22 raffinate cere molli realizzate dall'autore nel 2016 su lastra di zinco con il proprio torchio.
Bianchi, che, oltre che incisore, è anche pittore, scultore e designer, trasfonde nelle opere calcografiche, con sensibilità e un linguaggio sottilmente in bilico tra astrazione e figurazione magica, la propria visione del mondo, in una sorta di riflessione su alcuni aspetti del pensiero e della cultura dell'esistenza. Fino al 23 settembre.
Dopo il grande successo della personale dedicata ai vetri realizzati a Lugano secondo la complessa tecnica delle murrine - scrive Accerboni - il giovane e poliedrico artista Gastone Bianchi presenta alla Galleria Rettori Tribbio una ventina di raffinate cere molli, apparentemente criptiche, realizzate di recente su lastra di zinco con il proprio torchio nel suo studio dall'atmosfera neoclassica eccezionalmente intatta.
La rassegna, non a caso intitolata "Forma e sostanza", rappresenta una sorta di riflessione su alcuni aspetti del pensiero e della cultura dell'esistenza, intesa e sceverata in una sorta di rapporto ravvicinato tra mondo occidentale e orientale, con particolare riferimento al prediletto Giappone, e tra uomo e natura. Una meditazione, visualizzata con equilibrio in termini estetici, che oscillano tra una forma figurale spesso interiorizzata e la libertà del gesto che diventa atto simbolico. Una creatività molto personale, al di fuori degli schemi e imperniata sull'analisi del dualismo espresso dal titolo, che fa seguito al tema dell'indifferenza affrontato lo scorso anno da Bianchi nella stessa sede espositiva mediante un altro ciclo di incisioni.
In mostra l'essenzialità del segno attualizza concetti eterni, suggerendo parimenti un'interpretazione della realtà contemporanea, mentre cromatismi diversi si palesano a volte quasi come una sorta di approfondimento e variazione musicale sul tema. Sul piano pittorico e calcografico Bianchi sa intervenire istintivamente con appropriata incisività laddove occorre, alternando armonicamente silenzi meditativi a entusiasmi cromatici, allusioni aniconiche a segni precisi e decisi e componendo una sorta di rappresentazione organica del pensiero, che a volte scivola suadente e liberamente in una sorta di riflessione onirica, nell'esternazione di una parte per il tutto o in una concezione deterministica della realtà. Una riflessione filosofica - conclude Accerboni - che, attraverso una pittura dalla tensione simbolica e dalle suggestioni naturalistiche, cerca e spesso trova, con semplice profondità, l'essenza delle cose.
Gastone Bianchi (Trieste, 1986), pittore, scultore e designer, si forma alla Scuola Internazionale di grafica di Venezia con i maestri Davide Battistin e Takahiro Kishi. Nel 2005 frequenta diversi corsi e laboratori artistici alla Scuola del Vedere di Trieste con i maestri X.A. Polomar, R. Busdon, J.A. Gonano, C.M. Feruglio. Dopo studi specifici a Lugano, idea e realizza vasi in vetro colorato, gioielli e fumetti.
Ha tenuto due personali: Gli occhi dell'anima nel 2011 nella Sala d'arte Centuria Centum Heredia di S. Martino di Terzo di Aquileia con installazioni, rielaborazioni e una scultura e La fatalità dell'indifferenza nel 2015 alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste con una serie di incisioni.
Ha partecipato alla mostra internazionale P.C. Dominioni. Cent'anni dopo in sedi istituzionali a Trieste e a Bruxelles, a rassegne e concorsi internazionali quali Trieste Contemporanea, Pittura e grafica di Agliano Terme, Grado Arte, XXII Concorso Lilian Caraian (segnalato) di Trieste, a varie edizioni di Opera XS e ad Artisti Contemporanei a Colonia, organizzata dall'Istituto Italiano di Cultura della città tedesca, e a varie collettive. Nell'agosto 2016 ha tenuto alla Sala Comunale d'Arte di Trieste l'importante personale... frammenti nel vetro... riflessi in poliestere.
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venerdì 16 settembre 2016
Libri, Arte e Cultura - Mostra personale di Flavio Girolomini 'Incisioni'
Sala Comunale d'Arte di piazza dell'Unità d'Italia 4. Dal 31 agosto al 18 settembre 2016.
Orario d'apertura: 10-13 e 17-20.
Sarà inaugurata mercoledì 31 agosto, alle ore 18.30, presso la Sala Comunale d'Arte di Piazza dell' Unità d'Italia 4, la mostra "Incisioni" personale di Flavio Girolomini.
L'artista, anche pittore e insegnante (dal 1998 è docente di disegno e pittura per l'Università delle Liberetà Auser), si presenta nella Sala Comunale d'Arte come acquafortista per sottolineare la sua lunga attività incisoria, iniziata già ai tempi dell'Istituto Statale d'Arte e ripresa più volte nel corso degli anni, che lo ha portato a collaborare con Mirella Schott Sbisà e Furio de Denaro nella "Scuola Libera dell'Acquaforte C. Sbisà" dell'Università Popolare e ad insegnare calcografia nell'Associazione "PR.IN.TS. - Presenze incise a Trieste", di cui è stato anche presidente.
In questa mostra l'artista espone ventotto stampe calcografiche, eseguite con le diverse tecniche dell'acquaforte e stampate manualmente dall'autore, spesso a colori e a più matrici. Sono numerose le cere molli: questa è una delle tecniche complementari dell'acquaforte; trovandovi notevoli affinità con il proprio modo espressivo, l'autore vi si è specializzato e l'ha approfondita per lungo tempo. Sono comunque presenti anche acqueforti e acquetinte tradizionali.
Infine completano la mostra due tele materiche, testimonianza dell'attività pittorica dell'artista; anche queste, in fondo, sono delle incisioni in quanto composte da solchi, scavati a caldo in superfici plastiche successivamente trattate con sabbie, graniglie e colori acrilici.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 18 settembre 2016, con orario feriale e festivo 10-13 e 17-20.
Link: http://www.trieste.com/cultura/news/mostra-flavio-girolomini-incisioni.html
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mercoledì 14 settembre 2016
Libri, Arte e Cultura - Circolo fotografico triestino
1925 - Circolo fotografico triestino, lungometraggio di immagini. Mostra fotografica dedicata ai novant'anni di attività Circolo.
Presso il Palazzo del Consiglio regionale, Piazza Oberdan 6, Trieste Dal 26 luglio al 16 settembre.
Gli spazi dei passi perduti antistanti all'Aula consiliare accolgono la mostra fotografica dedicata ai novant'anni di attività culturale del Circolo fotografico triestino, uno dei più longevi d'Italia.
Fortemente radicato sul territorio, il Circolo, con le sue numerose iniziative, ha saputo nel corso del tempo costruire una piccola identità visiva di Trieste, che inevitabilmente si interseca con i periodi storici vissuti dalla città.
Anche gli scatti proposti nell'esposizione che verrà inaugurata il prossimo 26 luglio sono immagini inedite, che vanno dal passato all'attualità, consentendo di vedere persone, fatti, eventi, luoghi e situazioni che talvolta appartengono alla Storia e quindi alla memoria collettiva, altre volte a un patrimonio di ricordi individuali.
"..un importante contribuito quindi per rivedere e rileggere tematiche caratterizzanti Trieste... a partire dalla seconda metà degli anni '40 con le prime elezioni comunali democratiche in una Trieste dov'era insediato il Governo Militare Alleato. Un frangente che - anche a distanza di tempo - conserva inalterato lo straordinario significato storico e istituzionale per quello che è diventato poi il Capoluogo della Regione Friuli Venezia Giulia", così dalla presentazione del Presidente del Consiglio regionale Franco Iacop del bel catalogo realizzato in collaborazione al Circolo fotografico triestino e con il patrocinio del Centro per l'Unesco di Trieste.
La mostra osserva il seguente orario di apertura al pubblico:
giorni feriali dal lunedì al giovedì 9.30 - 12.30 / 14.30 - 17.30, il venerdì 9.30 - 13.00 con l'esclusione delle giornate in cui si svolgono le sedute del Consiglio regionale.
E' richiesto il preavviso per le visite di gruppi.
Fonte: Comunicato della Regione Friuli Venezia Giulia
Link: http://www.trieste.com/cultura/news/mostra-lungometraggio-di-immagini.html
Presso il Palazzo del Consiglio regionale, Piazza Oberdan 6, Trieste Dal 26 luglio al 16 settembre.
Gli spazi dei passi perduti antistanti all'Aula consiliare accolgono la mostra fotografica dedicata ai novant'anni di attività culturale del Circolo fotografico triestino, uno dei più longevi d'Italia.
Fortemente radicato sul territorio, il Circolo, con le sue numerose iniziative, ha saputo nel corso del tempo costruire una piccola identità visiva di Trieste, che inevitabilmente si interseca con i periodi storici vissuti dalla città.
Anche gli scatti proposti nell'esposizione che verrà inaugurata il prossimo 26 luglio sono immagini inedite, che vanno dal passato all'attualità, consentendo di vedere persone, fatti, eventi, luoghi e situazioni che talvolta appartengono alla Storia e quindi alla memoria collettiva, altre volte a un patrimonio di ricordi individuali.
"..un importante contribuito quindi per rivedere e rileggere tematiche caratterizzanti Trieste... a partire dalla seconda metà degli anni '40 con le prime elezioni comunali democratiche in una Trieste dov'era insediato il Governo Militare Alleato. Un frangente che - anche a distanza di tempo - conserva inalterato lo straordinario significato storico e istituzionale per quello che è diventato poi il Capoluogo della Regione Friuli Venezia Giulia", così dalla presentazione del Presidente del Consiglio regionale Franco Iacop del bel catalogo realizzato in collaborazione al Circolo fotografico triestino e con il patrocinio del Centro per l'Unesco di Trieste.
La mostra osserva il seguente orario di apertura al pubblico:
giorni feriali dal lunedì al giovedì 9.30 - 12.30 / 14.30 - 17.30, il venerdì 9.30 - 13.00 con l'esclusione delle giornate in cui si svolgono le sedute del Consiglio regionale.
E' richiesto il preavviso per le visite di gruppi.
Fonte: Comunicato della Regione Friuli Venezia Giulia
Link: http://www.trieste.com/cultura/news/mostra-lungometraggio-di-immagini.html
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lunedì 12 settembre 2016
Scoprire Trieste - Porto Vecchio
Visite guidate domenicali al Porto Vecchio di Trieste
Domenica 24 e 31 luglio; 28 agosto; 4, 11, 18 e 25 settembre. Ritrovo ore 18.30 alla Centrale Idrodinamica del Porto Vecchio di Trieste, davanti all'ingresso della Mostra "Lloyd, le navi di Trieste nel mondo".
Dato il grande successo delle Giornate FAI di Primavera, con oltre 9.000 visite, il Gruppo FAI Giovani di Trieste torna a mettersi a disposizione di cittadini, turisti e curiosi di ogni età per svelare al pubblico la storia e alcuni luoghi del Porto Vecchio di Trieste.
In occasione della Mostra "Lloyd, le navi di Trieste nel mondo", ospitata alla Centrale Idrodinamica, grazie alla collaborazione con il Comune di Trieste e l'Autorità Portuale di Trieste, il Gruppo promuove per tutta l'estate una serie di visite guidate in programma a partire dalle ore 18.30 nelle seguenti domeniche: 24 e 31 luglio; 28 agosto; 4, 11, 18 e 25 settembre.
L'iniziativa è concepita come una vera e propria integrazione alla mostra e partirà proprio dall'esterno dell'edificio che la ospita, la Centrale Idrodinamica, per offrire un inquadramento sulla storia e lo sviluppo dell'area del Porto Vecchio, e si concluderà con una visita dettagliata agli esterni e agli interni della Sottostazione Elettrica di Riconversione.
Il Porto Vecchio, vera e propria testimonianza di architettura emporiale-industriale dell'ottocento e esempio prezioso di struttura portuale che risultava all'avanguardia in Europa per le nuove tecnologie e per i materiali usati, fu costruito per volontà dell'impero austroungarico tra il 1868 e il 1887 dopo un'ampia fase progettuale, e copre un'area di circa mq. 700.000, estendendosi dallo sbocco del Canale di Ponte Rosso all'abitato periferico di Barcola. Un luogo che, grazie alla sdemanializzazione in atto, sta rinsaldando i suoi legami con la città e i cui magazzini si potranno aprire a nuove destinazioni.
Ciascuna visita dura circa 1 ora, è aperta a massimo 30 persone per volta ed è a contributo libero.
Ritrovo ore 18.30 all'esterno della Centrale Idrodinamica del Porto Vecchio di Trieste.
Per informazioni: iscrizionifaigiovani@gmail.com
Facebook "FAI Giovani - Friuli Venezia Giulia"
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